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La cucina La porta divisa in due parti ci introduce nella Rauchküche (trad. cucina affumicata), il luogo centrale della vita contadina. È la parte meglio conservata del museo. Il focolare aperto con una buca per il fuoco e una per la cenere serviva sia per lavorare i prodotti contadini che naturalmente per cucinare il cibo di tutti i giorni per la famiglia e la servitù. La colonna d’attrito (Ho- azl, o anche Hengl) con il paiolo di rame serviva anche alla produzione di formaggio fatto con latte proprio. Gli oggetti esposti mostrano una piccola panoramica degli utensili usati allora. Vediamo il treppiede, le stoviglie in ferro battuto, le ciotole in legno, le pentole in rame e ferro che si aggiungono ad altri oggetti da cucina, come il secchio del burro, la pentola dello strutto e il contenitore d’acqua dipinto. Sul soffitto ormai nero di fuliggine si possono vedere delle stanghe det- te “Schnaisen”, a cui si appendeva la carne per affumicarla. Pare che gli abitanti della fattoria fossero abbastanza curiosi, come potrai notare dalle cosiddette “finestre della trinità”. La finestra in mezzo è più alta, in modo che si potesse guardare chi passava fuori stando in piedi, sia seduti da quelle ai lati. Le finestre servivano per ventilare le stanze e occupavano originalmente meno di un metro quadrato per tutta la stanza. Nelle fattorie originariamente non esisteva nemmeno il vetro per le finestre. Le due finestre di legno dalla grondaia venivano chiuse. L’abilità della contadina era importante per la salute e il modesto benessere della famiglia, e per la contentezza della servitù. 14